Madre sconvolta dall'esclusione del figlio: "Motivi futili e preavviso minimo, un'ingiustizia!"

Le gite scolastiche sono sempre un argomento caldo. Tra le decisioni delle scuole che non sempre incontrano l'approvazione dei genitori e le polemiche che ne conseguono, una mamma decide di prendere la parola e fare sentire la sua voce.

Parliamo di una mamma che ha scritto una lettera di sfogo, pubblicata su Il Tirreno e riportata da Skuolanet, in cui esprime il suo disappunto per la scelta della scuola media di Lucca di escludere suo figlio tredicenne da una gita per motivi disciplinari.

La situazione

La madre non ha esitato a rivolgersi al provveditorato per chiedere spiegazioni e ottenere chiarezza sulla questione. Sospetta che la scelta della scuola sia stata influenzata dal rendimento del figlio. Ora, tutti aspettano il verdetto del Provveditorato, che dovrà valutare il caso della "gita a numero chiuso".

Non mancano le parole di disappunto della madre: "Ci chiedevamo se è giusto così poco preavviso, ma soprattutto se è giusto che nessuno abbia parlato di una gita a numero chiuso con un criterio di selezione in merito al quale alcuni alunni sarebbero stati esclusi. Sono emerse poche risposte chiare. Vogliamo capire quanto, per un alunno in piena adolescenza, sia giusto essere escluso per motivi così futili come note di comune gestione scolastica tipo che ha dimenticato il flauto o altre sciocchezze dovute alla poca maturità".

La madre fa anche riflettere su un aspetto importante: "È giusta un'esclusione così netta e drastica? È giusto per un alunno sentirsi escluso per delle note?

La questione delle gite scolastiche

Questo caso riapre il dibattito sulla scelta delle scuole di escludere alcuni studenti dalle gite. Dal 15 gennaio è in vigore la direttiva n. 6/2023 del Ministero dell'Istruzione e del Merito, con cui sono stati stanziati 50 milioni di euro per permettere alle scuole di coinvolgere il maggior numero possibile di studenti in viaggi di istruzione e visite didattiche.

La questione delle gite scolastiche e delle decisioni delle scuole è sempre un argomento delicato e merita una riflessione attenta. È comprensibile che i genitori si preoccupino per le scelte che riguardano i propri figli, soprattutto se basate su motivi disciplinari. È fondamentale che le scuole agiscano in modo trasparente e forniscano spiegazioni chiare alle famiglie coinvolte.

La necessità di un dialogo tra scuola e famiglia

D'altro canto, è necessario ricordare che le scuole devono garantire un ambiente di apprendimento adeguato per tutti gli studenti e talvolta decisioni disciplinari possono essere necessarie per mantenere l'ordine e il rispetto. Tuttavia, è fondamentale che queste decisioni siano prese in maniera equa, tenendo conto del contesto e delle circostanze individuali.

È auspicabile che le scuole e le famiglie collaborino per trovare soluzioni che siano nel miglior interesse degli studenti. La comunicazione e il dialogo sono elementi chiave per prevenire malintesi e risentimenti.

Ora, a te la parola: qual è la tua opinione su questo caso? Cosa pensi delle esclusioni basate su motivi disciplinari nelle gite scolastiche? Credi che ci siano alternative migliori per gestire situazioni di questo tipo?

Madre sconvolta dall'esclusione del figlio:
Madre sconvolta dall'esclusione del figlio: "Motivi futili e preavviso minimo, un'ingiustizia!"


"La scuola è la palestra della vita", sosteneva il grande pedagogista italiano Maria Montessori, e in questa palestra, ogni alunno dovrebbe avere la possibilità di allenarsi, crescere e apprendere senza esclusioni. La lettera di questa madre lucchese tocca un tasto dolente dell'educazione: l'inclusione. La scelta della scuola di escludere un alunno da una gita scolastica per motivi disciplinari minori solleva interrogativi sul vero significato di educazione e punizione. In un'epoca in cui si parla tanto di bullismo e di inclusione, appare anacronistico che una dimenticanza, forse frutto dell'inevitabile imperfezione dell'adolescenza, possa costare a un ragazzo l'opportunità di un'esperienza formativa come una gita scolastica. La scuola dovrebbe essere il luogo dove si impara anche a riconoscere e superare i propri errori, non dove questi ultimi diventano un marchio di esclusione. Il verdetto del Provveditorato sarà cruciale per comprendere se la scuola sta davvero procedendo nella direzione di un'educazione inclusiva e costruttiva, in linea con i 50 milioni di euro stanziati dal Ministero per promuovere viaggi di istruzione che coinvolgano il maggior numero di studenti. Non dimentichiamo che, come in una famiglia, non si lascia nessuno indietro.

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